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12/9/2023

Bando agrisolare: aperte le domande

Articolo a cura di 
Redazione

È stato pubblicato nei mesi scorsi il bando che riporta le modalità di accesso alle risorse per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nelle aziende agricole. Grazie alle risorse residue del PNRR relative alla materia, i richiedenti potranno contare su una dotazione totale di un miliardo di euro che coprirà i singoli finanziamenti fino all’80% con formula a fondo perduto.

«Esprimiamo soddisfazione per questo momento molto atteso dagli imprenditori – ha affermato il Presidente di Coldiretti Verona Alex Vantini – Ora ci auguriamo che le limitazioni del precedente bando vengano superate e ci auguriamo che la misura risulti più efficiente vista la dotazione finanziaria di un miliardo di euro».

Le domande dovranno essere presentate tramite la Piattaforma informatica predisposta dal Soggetto attuatore GSE, accessibile dall’Area Clienti GSE a partire dalle ore 12:00 del giorno 12 settembre 2023 e fino alle ore 12:00 del giorno 12 ottobre 2023.

Le novità del bando

Tra le principali novità del nuovo bando ci sono:

  • l’incremento dell’intensità di aiuto massima concedibile fino all’80% per le imprese della produzione agricola primaria e della trasformazione agricolo in agricolo;
  • l’introduzione della nuova fattispecie di autoconsumo condiviso;
  • la partecipazione di imprese in forma aggregata;
  • la possibilità di realizzare impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati agricoli con potenza fino ad un massimo di 1.000 kWp per impianto;
  • il raddoppio della spesa massima ammissibile per sistemi di accumulo fino a 100.000 euro;
  • il raddoppio della spesa massima ammissibile per dispositivi di ricarica fino a 30.000 euro;
  • il limite di 2.330.000 euro come spesa massima per beneficiario.

Sono soggetti beneficiari gli imprenditori agricoli, (in forma individuale o societaria), le imprese agroindustriali, le cooperative agricole, le comunità Energetiche rinnovabili (CER) e i raggruppamenti temporanei come le reti impresa.

«Considerati i costi a cui è arrivata l’energia nell’ultimo anno – ha continuato Vantini – sommato al fatto che dal 2024 tutti i consumatori si troveranno in regime di libero mercato, la scelta di autoprodurre l’energia in casa o in azienda è certamente un investimento che vale la pena di fare».

Sono invece esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità Iva, aventi un volume di affari annuo, riferito all’anno fiscale 2022, inferiore a 7.000 euro.

Rispetto al precedente bando cambiano alcuni limiti: per gli Impianti fotovoltaici il limite di potenza passa a 1.000 kWp, e la spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo è aumentata fino a 100.000 euro, mentre quella per dispositivi di ricarica sale a 30.000 euro. È inoltre raddoppiata la spesa massima ammissibile per beneficiario che passa da euro 1.000.000,00 ad euro 2.330.000,00 incluse le spese accessorie (es. rimozione amianto). Sarà poi possibile calcolare il fabbisogno di energia termica complessivo dell’impresa senza il vincolo del doppio dell’autoconsumo di energia elettrica.

Tutte le spese sono ammissibili a partire dal giorno di presentazione della domanda da parte del Soggetto beneficiario. Gli interventi e le spese ammissibili vanno dalla realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico ai costi di connessione alla rete elettrica; (fino ad un limite massimo di 1500 euro/kWp), così come dai sistemi di ricarica elettrica per mobilità sostenibile e macchine agricole alla rimozione e smaltimento dell’amianto (e dell’eternit). È ammessa anche la rendicontazione dei costi legati all’isolamento termico dei tetti e al rifacimento delle coperture con sistemi i areazione.

Rispetto al precedente provvedimento, è prevista la modifica della percentuale di contribuzione in funzione del consumo, ammettendo anche impianti che non hanno autoconsumo: l’80% di contributo a fondo perduto per le imprese agricole di produzione con la nuova fattispecie “dell’autoconsumo condiviso”; fino all’80% di contributo a fondo perduto e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese di trasformazione di prodotti agricoli; il 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per piccole e medie imprese e per aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese agricole di produzione primaria; 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per piccole e medie imprese e per aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese della trasformazione da agricolo in non agricolo.

Il provvedimento prevedere di realizzare, collaudare e rendicontare gli interventi entro diciotto mesi dalla pubblicazione del Decreto; eventuali proroghe oggettivamente motivate sono ammissibili se approvate dal Soggetto Gestore, ed in ogni caso entro il limite massimo del 30 giugno 2026.

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