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7/11/2023

Adaptation Gap Report 2023, servono quasi 400 miliardi di dollari all'anno per il clima

Articolo a cura di 
Rosa di Cagno


Nel 2023, i record di temperature sono stati superati, mentre tempeste, inondazioni, siccità e ondate di calore hanno causato devastazione. Il Rapporto sul Gap dell'Adattamento 2023 dell'UNEP, "Underfinanced. Underprepared – Inadequate investment and planning on climate adaptation leaves world exposed", rileva che i progressi sull'adattamento al cambiamento climatico stanno rallentando quando invece dovrebbero accelerare per far fronte a questi crescenti impatti climatici.


Il rapporto, che esamina i progressi nella pianificazione, finanziamento e attuazione delle azioni di adattamento, rivela che, il deficit di finanziamento per l'adattamento è ora stimato tra 194 e 366 miliardi di dollari all'anno, rappresentando solo lo 0,2-0,36% del PIL globale, con esigenze di finanziamento per l'adattamento nei paesi in via di sviluppo 10-18 volte superiori ai flussi finanziari - oltre il 50% in più rispetto alla stima precedente. Nel frattempo, i finanziamenti per il clima destinati alle misure di adattamento nei paesi in via di sviluppo sono diminuiti del 15% nel 2021, raggiungendo i 21 miliardi di dollari. Questa diminuzione avviene nonostante gli impegni presi alla COP26 di Glasgow di fornire circa 40 miliardi di dollari all'anno in sostegno ai finanziamenti per l'adattamento entro il 2025, creando una situazione preoccupante.

La pianificazione e l'attuazione dell'adattamento sembrano stagnare e questo ha enormi implicazioni sia per le persone lasciate sole a fronteggiare la piena forza degli impatti climatici senza alcuna protezione, sia per le perdite e i danni che si fanno sentire con maggiore forza nei paesi in via di sviluppo meno in grado di farvi fronte.

I dati presentati nell'Adaptation Gap Report 2023 evidenziano un aumento del deficit di adattamento a causa di due fattori principali. Da un lato, l'aggravarsi della crisi climatica e dei suoi impatti fisici, che si sono manifestati in modo evidente nel 2023, avvicinandosi pericolosamente alla soglia dei 1,5 gradi. Dall'altro lato, la mancanza di certezza e stabilità nei flussi di finanziamenti per il clima.

È preoccupante notare che, mentre si sta lottando per attuare il meccanismo per le perdite e i danni, previsto per essere presentato alla COP28 di Dubai a fine mese, i paesi industrializzati non hanno ancora garantito gli 100 miliardi di dollari all'anno promessi entro il 2020, impegno assunto nel lontano 2009.

Il nuovo deficit di finanziamento è il risultato di crescenti esigenze unito a una diminuzione del 15% dei flussi finanziari per l'adattamento verso i paesi in via di sviluppo nel 2021, raggiungendo circa 21 miliardi di dollari. Considerando che il finanziamento necessario per attuare i piani di adattamento domestico nei paesi in via di sviluppo è attualmente stimato a 387 miliardi di dollari all'anno fino al 2030, gran parte dei quali richiederà supporto internazionale per essere realizzato, questa è una preoccupante decelerazione. Né l'obiettivo di raddoppiare i flussi finanziari internazionali del 2019 verso i paesi in via di sviluppo entro il 2025, né un possibile nuovo obiettivo collettivo quantificato per il 2030 chiuderanno significativamente il deficit di finanziamento da soli. Pertanto, è essenziale trovare nuovi modi per fornire finanziamenti per l'azione di adattamento.

Il rapporto individua sette modi per aumentare il finanziamento, tra cui la spesa interna, il finanziamento internazionale e del settore privato. Altri canali includono le rimesse, l'incremento e la personalizzazione del finanziamento per le piccole e medie imprese e una riforma dell'architettura finanziaria globale. Il nuovo fondo per le perdite e i danni dovrà anche adottare meccanismi di finanziamento più innovativi per raggiungere la necessaria scala di investimenti.

Inger Andersen, direttrice esecutiva dell'UNEP, spiega che «nel 2023, il cambiamento climatico è diventato ancora più distruttivo e mortale. Le temperature record sono state superate, e tempeste, inondazioni, ondate di calore e incendi hanno causato devastazione. Questi impatti sempre più gravi sottolineano l'urgente necessità di ridurre le emissioni di gas serra e intensificare gli sforzi di adattamento per proteggere le popolazioni più vulnerabili. Purtroppo, al momento, nessuno dei due obiettivi sta venendo raggiunto», aggiungendo che «anche se la comunità internazionale smettesse di emettere tutti i gas serra oggi, i disagi climatici impiegherebbero decenni per dissiparsi. Pertanto, esorto i politici a prestare attenzione al Rapporto sul Gap dell'Adattamento, ad aumentare i finanziamenti e a fare della COP28 il momento in cui il mondo si impegna pienamente a proteggere i paesi a basso reddito e i gruppi svantaggiati dagli impatti climatici dannosi».

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